Questo progetto nasce per aiutare i calciatori, di qualsiasi fascia d’età, a recuperare dai loro infortuni nel minor tempo possibile, per rientrare in campo in totale sicurezza, per prevenire nuovi infortuni e migliorare la loro performance.
Il calcio è lo sport più popolare e praticato in Italia e, di conseguenza, quello dove si verifica il maggior numero di infortuni (oltre il 60% di tutti gli infortuni sportivi). Negli ultimi 20 anni, il calcio ha subito un’importante cambiamento dal punto di vista tecnico e, ad oggi, richiede ritmi ed intensità maggiori rispetto al passato. Una delle conseguenze è stato un aumento progressivo del numero di infortuni.
La localizzazione segmentale degli infortuni è soprattutto a carico dell’arto inferiore (80%), seguita da tronco e testa (15%) ed infine agli arti superiori (5%).
In particolare circa il 30-40% degli infortuni colpiscono l’apparato muscolare (stiramenti e strappi); il 20-25% sono distorsioni (ginocchio e caviglia, con interessamento o meno di legamenti, come ad esempio il legamento crociato anteriore e i legamenti collaterali) e il 10-15% sono lesioni da sovraccarico (tendinopatie).
Da ex calciatore dilettantistico ho patito diversi infortuni, molti dei quali mi hanno tenuto lontano dal campo per molto tempo e le riabilitazioni che ho effettuato da paziente erano piuttosto standardizzate. Questo mi ha dato lo spunto per approfondire meglio i concetti di riabilitazione sportiva frequentando (ancora oggi sono in continuo aggiornamento su questa tematica) corsi con i maggiori esperti nazionali ed internazionali (ad esempio ho studiato con l’attuale fisioterapista della nazionale spagnola di calcio e per oltre 20 anni del Real Madrid)
Attraverso questo progetto aiuto i calciatori a recuperare dai loro infortuni nel minor tempo possibile, rispettando, ovviamente, i tempi di guarigione biologica dei tessuti, con l’utilizzo della più avanzata tecnologia, con le migliori tecniche manuali ed esercizi specifici.
Inoltre, per offrire un servizio a 360° all’atleta e alle società sportive, ho coinvolto altre figure professionali in questo mio progetto, tra cui un nutrizionista (l’alimentazione e l’idratazione sono aspetti fondamentali sia in fase riabilitativa che per il miglioramento della performance sportiva), un podologo ( per il trattamento di problematiche specifiche del piede, come vesciche e callosità e per valutare la necessità di un plantare), un medico radiologo (per confermare quadri patologici attraverso l’uso di ecografie e risonanze magnetiche) e un medico ortopedico (per eventuali consulti specialistici e, qualora fosse necessario, la programmazione di un intervento chirurgico).