
Il mal di schiena è il disturbo più diffuso al mondo e oltre l’80% della popolazione ne soffre almeno una volta durante la propria vita. Questo comporta un elevato costo a carico del Sistema Sanitario Nazionale e ha conseguenze economiche importanti dovute all’assenza dal lavoro.
Quando una persona soffre o accusa un episodio di mal di schiena spesso si rivolge al proprio medico curante o ad un medico specialista (ortopedico, fisiatra o neurochirurgo) che spesso indirizza il paziente a fare una risonanza magnetica (RMN), sempre che il paziente non l’abbia già fatta di propria spontanea volontà. E qui iniziano i veri problemi!!!
Spesso i risultati della RMN sono i seguenti: degenerazione discale, artrosi vertebrale (spondilo artrosi), disidratazione del disco, riduzione di spessore del disco, protrusioni e/o ernie discali. Alla luce di questi risultati, molto spesso, il primo stato emotivo del paziente è la paura! In particolare il paziente smette immediatamente di fare la vita che conduceva prima di eseguire la RMN, talvolta mal consigliati anche dagli stessi medici che, tendenzialmente, prescrivono farmaci, riposo assoluto e, a volte, propongono anche interventi chirurgici.
Ma è realmente così? La risposta è NO!!!
E’ stato dimostrato da studi scientifici che i risultati della RMN nei pazienti con mal di schiena si ritrovano anche in pazienti asintomatici (VEDI TABELLA SOTTO), suggerendo che tali ritrovamenti non siano la causa del problema, ma facciano parte dei naturali processi degenerativi legati all’età. Vi basti pensare che meno dell’1% (fortunatamente) di tutti i mal di schiena necessita di un approfondimento radiologico (RX, RMN, TAC) e circa il 2% di tutte le protrusioni/ernie discali necessita un consulto neurochirurgico per valutare un eventuale intervento!
Età | |||||||
Ritrovamenti RMN | 20 | 30 | 40 | 50 | 60 | 70 | 80 |
Degenerazione discale | 37% | 52% | 68% | 80% | 88% | 93% | 96% |
Disidratazione discale | 17% | 33% | 54% | 73% | 86% | 94% | 97% |
Riduzione spessore del disco | 24% | 34% | 45% | 56% | 67% | 76% | 84% |
Bulging discale | 30% | 40% | 50% | 60% | 69% | 77% | 84% |
Protrusione discale | 29% | 31% | 33% | 36% | 38% | 40% | 43% |
Fessurazione anulare | 19% | 20% | 22% | 23% | 25% | 27% | 29% |
Artrosi vertebrale | 4% | 9% | 18% | 32% | 50% | 69% | 83% |
spondilolistesi | 3% | 5% | 8% | 14% | 23% | 35% | 50% |
Le immagini strumentali possono, e devono, essere un buon supporto per escludere problematiche serie a carico della colonna (come detto precedentemente queste non arrivano all’1%) o per confermare il quadro clinico emerso durante la visita. Il problema maggiore è che molto spesso (purtroppo) non viene fatta una corretta valutazione iniziale. Quante volte siete andati da un medico (di base o specialista) e questo abbia fatto una diagnosi, con conseguente terapia, senza avervi messo sul lettino o fatto spogliare, in tutto in massimo 10 minuti? Se la vostra risposta è POCHE VOLTE, allora probabilmente avete fatto una risonanza inutilmente, facendovi, di fatto, il selfie più costoso della vostra vita!
In conclusione, quando soffrite di mal di schiena, prima di effettuare un costoso esame radiografico o se l’avete già fatto e siete spaventati da ciò che è scritto nel referto, contattate il vostro fisioterapista di fiducia (o un medico competente in materia!!!), in modo da fare una attenta valutazione del problema e adottare le soluzioni più idonee. Sappiate che una buona terapia manuale associata ad esercizi specifici e individualizzati, una corretta educazione al movimento e alla postura e un’idonea alimentazione è, secondo studi scientifici, più efficace sia della terapia farmacologica (comprese le infiltrazioni) che dell’intervento chirurgico.
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Fonte: Systematic Literature Review of Imaging Features of Spinal Degeneration in Asymptomatic Populations: W. Brinjikji, P.H. Luetmer, B. Comstock, B.W. Bresnahan, L.E. Chen, R.A. Deyo, S. Halabi, J.A. Turner, A.L. Avins, K. James, J.T. Wald, D.F. Kallmes, and J.G. Jarvik; AJNR Am J Neuroradiol. 2015 April